storia alternativa

La luce solida

Questo articolo tratta della tecnologia dominata dall'impero giapponese nel racconto Giardini oltre le nuvole. Non ci sono spoiler, ma ovviamente è consigliabile aver letto il racconto per poter comprendere di cosa parla l'articolo!

La tecnologia avanzata in possesso dei giapponesi viene detta "luce solida". L'idea mi è venuta osservando delle immagini di templi giapponesi alti e slanciati, tanto da sembrare più leggeri di quanto sono in realtà.
In qualcosa la luce solida può ricordare il ponte ologrammi di Star Trek: si tratta di campi di forza modellati per assumere una forma precisa, anche molto complessa. Il colore è un giallo pallido e semitrasparente (ricordate la corazza di campi di forza del film Dune di David Linch?), ma si possono ottenere anche altri colori. Però è un procedimento complicato e costoso, quindi si preferisce semplicemente verniciare i muri e gli altri costrutti di vernice solida destinati a rimanere in attività a tempo indeterminato, e cambiare il colore solo delle porte e gli altri costrutti che vengono disattivati e riattivati spesso.


tempio buddista Kyoto
Il tempio buddista di Kaijūsen-ji, che ci ha fatto immaginare templi e palazzi di fattura simile ma con decine di piani.

La luce solida viene emessa da appositi proiettori, e può essere modellata in quasi ogni forma immaginabile. La limitazione è che non si possono creare marchingegni molto complessi, perché ogni singolo ingranaggio avrebbe bisogno di un suo proiettore.
La luce solida è leggera come aria e resistente in proporzione alla potenza del proiettore. In media si può dire che è dura quanto una lastra di acciaio spessa qualche millimetro. Un costrutto di luce solida, colpito con forza sufficiente, si disperde in un arcobaleno di colori primari. Un proiettore di ottimo livello può riformare il costrutto in un tempo relativamente breve, ma ha comunque bisogno di qualche minuto per ricalibrarsi. Un proiettore da poco può anche non riuscire più a ricalibrarsi senza un intervento manuale. La potenza di un proiettore è proporzionale alla sua grandezza: per proiettare la lama di una katana è sufficiente il proiettore inserito nell'impugnatura, ognuno di quelli che proiettano le enormi vele che sostengno le città volanti è grande quanto un'automobile.


Star Trek
Nel ponte ologrammi di Star Trek le immagini vengono proiettate su costrutti di campi di forza solidi.

Questo materiale da costruzione leggerissimo e molto resistente ha dato ai giapponesi la possibilità di sbizzarrirsi nell'architettura. I palazzi possono essere molto più alti di quanto sarebbe consentito da materiali da costruzione normali, dovendo sostenere solo il peso dei proiettori e delle persone (anche i mobili per la maggior parte vengono proiettati). Un'intera città può pesare come un singolo edificio, e questo è molto importante se si vuole farla volare.
Intorno alle città è stato costruito un binario sul quale ruota una serie di proiettori, che proiettano grandi vele rigide che ruotano come le pale di un elicottero. Altre pale più piccole disposte in cima a torri intorno alla città forniscono la stabilizzazione e la resistenza ai venti d'alta quota. Il fondo delle città è verniciato a specchio, in modo da essere praticamente invibile ad un osservatore dal basso. Le città prendono il nome dal modello di città "tradizionale" a cui sono ispirate, con il prefisso shin (volante) o sora no (nel cielo).


dune shield fight
gli scudi Holtzman in azione in Dune. La luce solida non trattata è più o meno di questo colore e trasparenza.

Le navi funzionano con lo stesso metodo delle città, ma sono molto più agili. I missili con pilota sono ispirati ai siluri delle navi moderne e al classico anime giapponese Yattaman, nel quale durante lo scontro i due robot giganti estrudevano dei robot più piccoli che combattevano a loro volta. Hanno un proiettore al centro, sul quale i piloti mettono le mani. Il costrutto di luce solida è a forma di missile con delle frange lungo tutta la lunghezza che gli permettono di "avvitarsi" nell'aria ruotando a gran velocità, mentre il pilota resta fermo al centro.


nave volante
Il concept di una nave volante per il cortometraggio Evol.

Il meccanismo per saltare è chiaramente ispirato ai film di genere wuxiapian, come ad esempio La tigre e il dragone, nei quali è frequente vedere i combattenti compiere salti prodigiosi come se fossero leggerissimi. In realtà è un genere cinematografico tipico della Cina e non del Giappone. Il corrispondente giapponese si può cercare nel chambara, che però solitamente è meno esagerato e spettacolarizzato.
Per poter compiere questi salti i guerrieri di Giardini oltre le nuvole indossano un'imbracatura con proiettori che proiettano, oltre alla corazza, anche delle ali che sbattono rapidamente. Non hanno bisogno di tornare in alto, ovviamente, per il battito successivo: vengono semplicemente spente e riaccese sopra. I proiettori in dotazione ai comandanti e ai marinai sulle navi volanti sono più efficenti e permettono di volare, ma l'autonomia della batteria è molto limitata.

film arti marziali cinese true legend
Una scena da un wuxiapian

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